Nel XVIII secolo la rivoluzione industriale portò all’invenzione di macchine capaci di trasformare il calore prodotto dalla combustione del carbone in lavoro utilizzato per produrre una grande varietà di manufatti.
Inevitabile la messa a punto di strumenti per classificare e valutare la qualità di prodotti industriali e naturali, nonché delle materie prime utilizzate
Nascono così strumenti come l’apparecchio di Abel-Pensky e Pensky-Martins per l’analisi dei combustibili, l’apparecchio di Orsat per l’analisi dei fumi, il termooleometro di Tortelli ideato per classificare gli oli naturali, e molti altri ancora.
Oltre all’analisi qualitativa e quantitativa nacque l’esigenza di separare le sostanze presenti anche in quantità minima in miscele complesse. Nei primi anni del 900 nacque la cromatografia, utilizzata all’inizio per separare i pigmenti presenti nelle foglie verdi dei vegetali. Questa tecnica si è sviluppata ed è diventata uno dei metodi analitici più sofisticati.
Oggi grande importanza viene attribuita all’analisi degli alimenti, al fine di garantirne la genuinità e la sicurezza, alla determinazione di agenti inquinanti nell’aria e nelle acque per preservare l’ambiente in cui viviamo. |
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